
L’uomo ha da sempre utilizzato oggetti per contenere gli alimenti, infatti ne sono un esempio i vasi e i contenitori rinvenuti nei siti archeologici durante gli scavi, dove sono state rinvenute anche tracce di alimenti contenuti al loro interno.
Molti di questi oggetti servivano per conservare l’acqua, il vino, l’olio o le conserve di frutta.
Oggi la confezione è diventata una parte essenziale del prodotto alimentare, una componente a cui si richiede di garantire e preservare le caratteristiche organolettiche e la sicurezza igienico sanitaria degli alimenti, aumentandone la conservabilità.
I materiali a contatto con gli alimenti vengono definiti con l’acronimo MOCA.
Ma quali sono i materiali che possono essere utilizzati? Abbiamo pellicole, fogli di alluminio, plastiche e vetro.
Questi devono avere delle caratteristiche particolari:
⦁ Prolungare la conservabilità degli alimenti
⦁ Mantenere inalterate le proprietà dell’alimento, ad esempio i materiali a contatto con l’olio devono proteggerlo dalle fonti di calore e di luce per evitare la modifica delle sue caratteristiche peculiari.
⦁ Fungere da barriera ovvero proteggere l’alimento dall’ambiente esterno.
⦁ Agire in modo attivo/intelligente o in modo passivo.
I MOCA attivi e intelligenti hanno proprietà che migrano nell’ alimento per aumentarne la conservabilità oppure danno informazioni al consumatore come ad esempio l’etichetta che cambia colore quando il prodotto inizia a degradarsi .

Tra i materiali più utilizzati a contatto con gli alimenti troviamo la plastica e sappiamo bene quanto essa possa essere dannosa per l’ambiente, a tal fine negli ultimi anni vengono utilizzate le plastiche sottoposte a riciclaggio.
Per essere utilizzate devono superare un test da parte dell’EFSA che deve controllare l’idoneità dell’imballaggio in ingresso.
Altri materiali usati sono la gomma, per le sue caratteristiche di resistenza ed elasticità utilizzata soprattutto per la realizzazione di prodotti per l’infanzia e i siliconi utilizzati soprattutto per i stampi.
Un discorso a parte merita l’acciaio, utilizzato dalle stesse aziende negli strumenti di lavoro, negli utensili da cucina e nei contenitori usa e getta utilizzato sotto forma di alluminio, materiale poco costoso e con elevata conducibilità termica.
L’utilizzo dell’alluminio, però, ha subito delle restrizioni da parte del Ministero della salute poiché non può essere utilizzato per più di 24 ore a contatto con alimenti non refrigerati e non è idoneo per i cibi fortemente acidi.
Abbiamo poi la ceramica, il vetro, la carta (non idonea, però, per cibi oleosi) e il legno che ha la capacità di trasmettere aromi all’interno del cibo, poiché è un materiale molto poroso e questo rappresenta un punto di forza per il vino, superalcolici e aceto balsamico.
Di sicuro interesse sono i MOCA intelligenti, utilizzati negli ultimi anni in Giappone con la carne: etichette in grado di avvisare attraverso l’immagine quando il prodotto si deteriora.
Anche in Italia si stanno facendo ricerche per creare ed utilizzare i MOCA intelligenti ma è sempre più difficile a causa dei costi elevati che questi materiali apportano al packaging delle industrie alimentari. L’utilizzo dei MOCA intelligenti ci potrebbe aiutare contro lo spreco alimentare salvaguardando così anche l’ambiente.
È dunque interesse del nostro paese sviluppare nuove tecnologie uniformandosi agli altri paesi per la tutela dell’ambiente anche in campo alimentare.