
Cos’è l’Embodied AI?
L’Embodied AI è l’intelligenza artificiale generativa che è inserita in un corpo robotico, in grado di interagire con l’ambiente circostante. Si tratta di un fenomeno in cui le varie aziende stanno “incarnando” l’IA in vari corpi artificiali umanoidi, scelti dalla necessità di adattarsi all’ambiente creato dall’essere umano nel corso dell’evoluzione.
Come si può dare a un corpo un’intelligenza artificiale?
Far sì che un corpo umanoide abbia la capacità di un’intelligenza artificiale richiede un procedimento complesso. Non basta, infatti, impiantare un qualsiasi computer in un robot e poi sperare che questi impari tutto il resto da solo. In questo caso è necessario effettuare vere e proprie simulazioni, in grado di far crescere le IA nei corpi robotici prima che queste vengano proposte e rilasciate nel mondo reale. Si tratta di una sorta di addestramento diretto ad eseguire compiti precisi, come ad esempio aprire una porta, prendere un qualsiasi oggetto o camminare e muoversi da una stanza all’altra; compiti assolutamente semplici quanto banali per un essere umano ma che, se proiettati su un umanoide e quindi coordinati da un’intelligenza artificiale, possono risultare invece estremamente articolati e complessi.
Come sono strutturati questi robot umanoidi?
I corpi robotici umanoidi, oltre all’intelligenza artificiale, sono dotati di più di un elemento importante: anzitutto possiedono i sensori, che permettono loro di intuire e in un certo senso relazionarsi con qualsiasi ambiente circostante; grazie agli attuatori poi hanno la possibilità di ricalcare i muscoli dell’uomo. Ma non solo. L’Intelligenza artificiale nel corpo robotico è generalmente divisa in due punti: il primo riguarda la parte cognitiva, che cerca di riprodurre al meglio alcune capacità umane quali pronunciare un qualsiasi discorso o anche eseguire determinate azioni pianificate; il secondo riguarda la parte motoria, che coordina e consente i movimenti fisici.
Quali sono ad oggi e quali possono essere i ruoli in futuro di questi robot umanoidi?
È chiaro che le varie intelligenze artificiali siano chiamata a venire a contatto con la realtà e a confrontarsi con essa. Per questo, le aziende produttrici, elaborano questi corpi umanoidi al fine di introdurli negli ambienti reali, come operai tra i reparti di una fabbrica o badanti con funzioni limitate all’interno delle case con il preciso scopo di testare la loro intelligenza. Attualmente robot come quelli di Agility, una delle startup più audaci del settore dell’IA, sono già al lavoro nei centri logistici di Amazon; oppure quelli di Figure, un’altra startup di questo settore, stanno testando l’assemblaggio di linee di produzione BMW. Questi robot sono in grado di eseguire al meglio i loro compiti, seppur specifici e limitati, e capire comandi vocali.
Conclusioni
Su queste premesse, guardando al futuro, tutto lascia pensare che molti posti di lavoro umano potrebbero essere sostituiti da umanoidi o robot sempre più sofisticati contribuendo a far alzare il livello di disoccupazione. Tuttavia, ad oggi siamo molto distanti dal produrre un robot la cui intelligenza possa essere considerata alla pari, se non addirittura superiore, a quella umana. E questo, malgrado i progressi siano ormai sempre più rapidi, anche perché occorre sottolineare che una macchina, a differenza di un essere umano, non potrà mai comprendere profondamente e flessibilmente il mondo e la realtà circostante.