
Quando parliamo di legalità alimentare la prima cosa che ci viene in mente riguarda la sicurezza e le leggi che tutelano il sistema agroalimentare, orgoglio del nostro paese.
Purtroppo, però, il made in Italy del cibo è sempre più controllato dalla mafia che colpisce tutto il comparto agroalimentare ma in particolare il settore delle carni e quello lattiero caseario, attraverso le frodi alimentari.
Per frode alimentare s’intende una sostituzione, un’adulterazione o una contraffazione intenzionale di un alimento, che ne comporta l’immissione sul mercato non rispettando la legislazione vigente.
Le frodi possono essere:
Sanitarie – quando viene compromessa la sicurezza dell’alimento ed il prodotto è in grado di provocare un danno al consumatore.
Commerciali – quando vengono esercitate azioni che favoriscono il produttore a scapito del consumatore, quindi attraverso guadagno illecito.
Le frodi più comuni nel nostro paese sono:
Alterazione: un prodotto è alterato quando, a causa della degradazione, le sue caratteristiche chimiche, fisiche e organolettiche sono modificate.
Adulterazione: quando un alimento scadente viene presentato come pregiato: o tramite modifica della sua composizione o aggiunta di altre sostanze. Ad esempio: la vendita di un vino con un’alta gradazione alcolica (alta qualità) ottenuta però per aggiunta di alcol ad un prodotto di bassa gradazione (bassa qualità).
Sofisticazione: quando vengono aggiunte sostanze che non sono ammesse per migliorare i difetti e l’aspetto finale. Esempio: aggiunta alla carne di coloranti non ammessi dalla legislazione o non dichiarati in etichetta per migliorarne l’aspetto esteriore.
Contraffazione: quando si dà una falsa informazione al consumatore, per spacciare il prodotto come un prodotto di maggiore qualità rispetto a quanto realmente è. Esempio: etichettatura di un vino tradizionale come vino D.O.C.G.
Gli esempi più comuni di frodi Italiane sono:
Olio di oliva: L’applicazione di etichette con false informazioni (es. data di scadenza, attribuzione di false caratteristiche qualitative come il fatto di essere extravergine o italiano); Diluizione con altri oli di qualità inferiore; Adulterazione con clorofilla per aumentarne la colorazione;
Per il pesce: Vendita di pesce scaduto o non adatto al consumo umano; dichiarazione di origine non veritiera
Per la carne: Dichiarazioni in etichetta di razze pregiate (es. Wagyu) o certificazioni biologiche, Halal o Kosher non veritiere; Sostituzione di carne bovina con carne derivante da una specie diversa.
Per il latte: Diluizione con acqua o sostanze chimiche non adatte al consumo umano (casi che si riscontrano soprattutto in India e Pakistan); Aggiunta di sostanze come l’urea per aumentare la quantità di proteine.
Per cereali e derivati: Errata dichiarazione di scadenza in etichetta e vendita di cereali scaduti.
Per il miele: Aggiunta di zucchero o sciroppi; Miele miscelato con miele di origine botanica diversa rispetto a quella dichiarata.
Per le spezie: (tra le materie prime maggiormente frodate, vista soprattutto la provenienza da paesi prevalentemente extra-europei): Uso di materiale vegetale di diversa origine botanica (es. foglie di olivo nell’origano, senape nel pepe); Utilizzo di coloranti;
Per il vino: Utilizzo di false dichiarazioni di origine protetta o indicazioni sul biologico; Diluizione con acqua per aumentarne il volume; Utilizzo di metanolo e altri alcool per aumentare il grado alcolico.
Ma quali sono i regolamenti che tutelano il consumatore e gli organi che si occupano di controllare il rispetto delle leggi? I Regolamenti UE 178/2002 e 853/2004 identificano ogni operatore del settore alimentare (ovvero ogni azienda) come responsabile per l’immissione sul mercato di alimenti sicuri e a norma di legge. Le pratiche di contraffazione, sofisticazione e adulterazione provocano danni al consumatore e possono prevedere conseguenze a livello penale. Invece L’Autorità competente italiana per la prevenzione, la repressione la vigilanza alle frodi fa parte del Misaaf, ed è identificata con la sigla ICQRF (Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e Repressione Frodi).
Ogni anno si registrano in Italia e in Europa un’ampia gamma di sanzioni riferite a prodotti sottoposti a frodi.
Per difendersi e prevenire le frodi si cerca di creare controlli sempre più restrittivi attraverso procedure specifiche che le aziende devono mettere in atto per tutelare il marchio del proprio prodotto e limitare le frodi. L’industria ha infatti la responsabilità di etichettare correttamente i propri prodotti alimentari e di fornire ai consumatori informazioni che non siano false e promuovere l’educazione dei consumatori attraverso una campagna pubblicitaria e altre attività.
Sitografia:
http:/Almater.it/frodi alimentari