
L’ingresso dell’Italia nell’Alleanza europea per i piccoli reattori modulari (SMR) potrebbe avere conseguenze importanti in vari ambiti: energetico, economico, ambientale e politico.
l’Italia ha ufficialmente aderito all’Alleanza industriale europea per i piccoli reattori modulari (SMR). Il 16 giugno 2025, il nostro Paese è diventato membro a pieno titolo dell’iniziativa, dopo aver partecipato inizialmente come osservatore nel 2023 .
Nell’Alleanza sono presenti la Francia, poi la Bulgaria, Croazia, la Repubblica Ceca, Finlandia, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia e Slovenia.
Sono poi entrati anche il Belgio, l’Estonia e la Svezia, mentre il Regno Unito è ospite.
Cos’è l’Alleanza Europea per gli SMR?
L’Alleanza è un’iniziativa promossa dalla Commissione Europea con l’obiettivo di sviluppare e implementare i piccoli reattori modulari, una tecnologia nucleare avanzata che offre vantaggi in termini di sicurezza, flessibilità e riduzione delle emissioni di CO₂. Questi reattori, con potenze comprese tra 10 e 300 MW, possono essere costruiti in fabbrica e installati in loco, anche in aree remote o con reti elettriche limitate.
Perché l’Italia ha aderito?
Il governo italiano ha deciso di entrare nell’Alleanza per sostenere lo sviluppo di tecnologie nucleari avanzate e contribuire agli obiettivi europei di decarbonizzazione. La partecipazione attiva dell’Italia mira a rafforzare la cooperazione industriale e la catena del valore europea nel settore nucleare .

Il ruolo dell’Italia e delle sue istituzioni
L’Italia, attraverso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha formalizzato la sua adesione all’iniziativa. Inoltre, l’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile (ENEA) partecipa attivamente all’Alleanza, contribuendo con competenze in ricerca, sviluppo e innovazione nel campo degli SMR e degli Advanced Modular Reactors raffreddati al piombo (AMR-LFR) .
La partecipazione dell’Italia all’Alleanza europea per gli SMR rappresenta un passo significativo verso l’integrazione del nucleare sostenibile nel mix energetico nazionale, in linea con gli obiettivi climatici europei.
Conclusioni
L’ingresso nell’Alleanza SMR segna un potenziale cambio di paradigma per l’Italia: da Paese senza nucleare a possibile innovatore europeo nella nuova generazione di reattori compatti e sicuri. Tuttavia, la realizzazione concreta richiederà anni, consenso politico, investimenti e trasparenza nel confronto con cittadini e territori.