
Che cosa sono i Patti Digitali?
I Patti Digitali sono un insieme di gruppi composti da genitori che decidono di coordinarsi al fine di gestire alcuni passaggi importanti nell’educazione digitale dei figli, come ad esempio la scelta dell’età giusta per donare uno smartphone al proprio figlio. Patti digitali possono essere definiti anche quei gruppi di famiglie cui si uniscono, sempre nell’ambito dell’educazione digitale, anche scuole, istituzioni e associazioni.
Quali sono i principali dati dell’ultimo anno relativi ai “patti digitali”?
L’anno appena trascorso è stato molto importante sul fronte dei i Patti Digitali. Vi sono stati infatti molti cambiamenti nel contesto di riferimento, come ad esempio la proibizione dell’uso dello smartphone per fini didattici (avvenuto nel luglio scorso) o l’obbligatorietà, imposta dall’ AGCOM (Definisci cosa è l’AGICOM) delle SIM opportunamente filtrate per i minori (avvenuto nel novembre scorso). Grazie a questi cambiamenti, la rete dei Patti Digitali si è molto evoluta, a cominciare dal numero delle persone coinvolte nel processo educativo che, a mano a mano, si è moltiplicato con il passare del tempo anche grazie al successo delle pratiche condotte.
Com’è la situazione in Italia?
Nel nostro paese la situazione dei Patti Digitali è in crescita: vi sono infatti più di quaranta progettualità in fase di avvio e circa diecimila genitori fanno parte dell’iniziativa quest’anno. Inoltre, da registrare che a livello nazionale si sono aggiunte altre quattro regioni nella parte meridionale dell’Italia. Numeri quindi sicuramente in evoluzione rispetto a quelli con i quali si era chiuso lo scorso anno dai quali emergeva che i genitori coinvolti, in quattordici regioni, erano allora circa seimila.

Che cosa dice la politica sui Patti Digitali?
Anche questo è un punto importante che può essere ritenuto fondamentale in quanto, di fronte ai numeri e ai risultati che stanno sempre più crescendo, si è assistito ad un confronto tra esponenti politici appartenenti a vari schieramenti, tutti però uniti nel lavorare insieme all’elaborazione di una proposta di legge che possa rispondere a tutte le necessità di educazione che potrebbero emergere. Questo confronto ha coinvolto, come già detto, rappresentanti politici di vari partiti, tra i quali Marianna Madia deputata del Partito Democratico, Lavinia Mennuni senatrice di Fratelli d’Italia, Giuliana Sportiello deputata del Movimento 5 stelle e anche figure politiche di spicco come Anna Scavuzzo Vicesindaco e Assessore all’istruzione del Comune di Milano.
Conclusioni
L’educazione, sia fisica che digitale, è fondamentale per i giovani che fanno parte della nostra società. Di conseguenza i Patti Digitali possono favorire molto sulla sicurezza dei giovani anche per quanto riguarda il Web. Un valido aiuto, soprattutto per i giovani, che in questo modo possono essere maggiormente seguiti e accompagnati all’interno del mondo digitale con l’obiettivo di migliorare l’ambiente che li circonda.