
Vista dalla Caritas la povertà in Italia diventa un quadro sempre più drammatico.
La povertà in Italia nel 2025 è purtroppo una realtà ancora molto diffusa e complessa. Secondo l’ultimo rapporto Caritas, quasi 5,7 milioni di persone vivono in povertà assoluta, pari al 9,7% della popolazione. Questo significa che non riescono a sostenere una vita dignitosa nemmeno con un lavoro, spesso precario o sottopagato.
I dati
- 23,1% della popolazione è a rischio di povertà o esclusione sociale.
- I cosiddetti “working poor” (persone che lavorano ma restano indigenti) sono in aumento: tra i 35-54enni superano il 30%.
- Il 30% degli occupati fatica ad arrivare a fine mese.
- Gli over 65 in difficoltà sono raddoppiati in dieci anni, passando dal 7,7% al 14,3%.
- Il 56,2% degli assistiti dalla Caritas è di nazionalità straniera, ma anche il 42,1% è italiano.
Un altro aspetto preoccupante è la povertà energetica, ovvero l’impossibilità di sostenere i costi delle utenze domestiche. A Roma, ad esempio, un progetto congiunto tra Caritas, Banco dell’Energia e JTI Italia sta aiutando 90 famiglie vulnerabili con bollette, elettrodomestici efficienti e formazione

I working poor
I working poor o lavoratori poveri, rientrano a pieno titolo tra le categorie di persone in povertà, anche se hanno un lavoro. In Italia, si definisce working poor chi lavora almeno 7 mesi all’anno ma vive in un nucleo familiare con un reddito disponibile inferiore al 60% del reddito mediano nazionale. Nel 2024, questa soglia era di circa 12.363 euro annui, cioè poco più di 1.030 euro al mese.
Il dato più allarmante? Circa il 30% degli occupati in Italia fatica ad arrivare a fine mese. Questo significa che avere un impiego non garantisce più automaticamente una vita dignitosa. Il fenomeno colpisce soprattutto chi ha contratti precari, part-time involontari o lavori a bassa retribuzione.
Conclusioni
L’Italia è il settimo Paese per incidenza di persone a rischio povertà o esclusione sociale, in tutto 2 milioni e 217 mila famiglie non dispongono delle risorse necessarie per una vita dignitosa, che comprende un’alimentazione adeguata, abbigliamento e una abitazione.